Il giorno prima

Ho ascoltato la musica mentre li aspettavo. In loop come faccio da sempre, metto e rimetto la stessa canzone fino alla nausea. Per M. c’era Jovanotti, una parentesi unica nella mia vita: mai più ascoltato, né prima né dopo. Di G. ricordo un disco d’esordio dei Rolling Stones. Altissimo volume e i finestrini abbassati. Quando sento quel riff, mi ritrovo al semaforo in auto, la pancia davanti, la paura e la voglia di conoscerli. Quando M. era piccola, una mia amica carissima le aveva confezionato un cd, la scritta con il pennarello rosso SOLO PER MATI. Erano le canzoncine terribili dei bambini. Lei le adorava. Sorrido al pensiero di quei viaggi interminabili, lei lamentosa, io nervosa, la musica a concedere piccole pause. Oggi la mettiamo dal cellulare. Una canzone a testa e il giro riprende. Lei è curiosa, ascolta tantissimo e ogni genere. Lui fa sempre le stesse richieste: Paganini e i Queen. Quella di una pancia che cresce è l’unica attesa che non ha portato con sé un’aspettativa disattesa. Li ho accolti disarmata e fragile, inseguendo il tempo con la mia autoradio. Li pensavo liberi, senza immagini preconfezionate. Compagni di viaggio.

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