Isterica

Se ti chiedessimo di descriverti in un tweet di 150 caratteri, cosa ci racconteresti di te? Il form precompilato la mette sul personale. Potrei pestare sui tasti dell’empatia, insistere sulla propensione al pensiero creativo e al lavoro di squadra. La verità è che se avvolgo il film dell’ultima settimana c’è soltanto una parola da scrivere. Isterica. Ho imparato che le mie competenze di problem solving finiscono dove inizia il contrattempo. Che sia l’acqua in casa o un documento introvabile, nel dubbio io alzo il volume. Non cedo di un millimetro, a partire dal mio cognome. I risultati sono poco incoraggianti per le cene in famiglia ma una piccola conquista oggi me la porto a casa. «Buongiorno, parlo con la signora Daria? Non vorrei di nuovo farla arrabbiare chiamandola con il cognome di suo marito…». In foto, io e Giachi che ci facciamo belli in uno specchio deformante. Avevamo appena scoperto che giocare a pallavolo con una palla da basket non sempre è una buona idea.

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